Roberto Frazetta
Roberto Frazzetta, Classe 76, nasce nella città Eterna. Vive a Cerveteri impegnando il suo tempo tra le terapie olistiche e le arti marziali. Ha una compagna e tre figli.
Ha alle spalle un passato da bassista rock e pianista autodidatta, ora assetato audiofilo vintage.
Pubblica il primo romanzo Strane Melodie nel 2003 (ed Datanews). Esperienze nel mondo del teatro nel panorama romano, dove nel 2007 vince il Premio Bonsai con corto teatrale Il Siero dell’insana, scritto e diretto.
Seguono le opere con self-publishing Il Grido della farfalla, Maya (2005), No Hay Banda (2007,) Spazi Vuoti (2008), Come all’improvviso (2009), tutte raccolte di brevi racconti, compost di scrittura dove si allena alla ricerca della forma. Nel 2012 inizia la stesura del romanzo di fantascienza cyberpunk Tra Buio e Luce (2016).
Nel 2018 è in gara al premio Calvino con il romanzo inedito “Le grida nel vento sono promesse”. Sempre nel 2018 prepara una raccolta di racconti inediti “Invisibili”.
Il suo ultimo romanzo s’intitola “Vulcano” 2019 disponibile in audiolibro sulla piattaforma Audible. Segue la raccolta di racconti “Rock Around me” 2020 e il breve romanzo “Storia Jazz” 2021.Pubblica con Bertoni Editore “La Strada Non Aspetta” 2023 presentato al salone del libro a Torino. e vince il premio speciale menzione giuria popolare a SpoletoCalling 2023 sezione Noir diretto da Massimo Carlotto.
Roberto tiene da quattro anni corsi di scrittura creativa “Scrittori Dentro” per utilizzare la scrittura come metodo di indagine emotiva. Scrive per L’Ortica, giornale del litorale romano, cura la fanzine letteraria, bookblogger legge continuamente generi diversi.
INTERVISTA ALL'AUTORE
Come hai scelto il titolo del romanzo?
Il titolo è la prima cosa che mi arriva quando sento di voler scrivere una storia ed è un processo immediato, mi colpiscono le parole e il concetto che si portano dietro. La Strada Non Aspetta ne ha molti per me, uno dei più importanti è qualcosa che ha a che fare con la libertà di seguire coraggiosamente il proprio cuore, l’indole autentica di ognuno di noi. E poi c’è La Strada come crocevia di incontri dove convergono le esperienze più ruvide delle persone, quelle appunto, cresciute per strada. Concetto di Strada e del tempo che non si può fermare.
Hai lasciato spazi per un possibile sequel?
Sì e presto sarà edito un sequel. La storia raccontata ne “La Strada Non Aspetta” si dipana in altri possibili scenari con un grande potenziale di denuncia noir, adrenalinico intrattenimento e una bella storia da raccontare.
Il romanzo è nato da un evento specifico o da un’idea che hai coltivato nel tempo?
Tutto è nato da un’intervista che ho fatto a un servitore dello Stato che ha veramente passato anni da infiltrato, ho trovato la storia così affascinante per il suo equilibrio precario tra luce e ombra che ho deciso di dar vita a Riccardo Masi, il personaggio principale de “La Strada Non Aspetta”, e inserirlo nel contesto delle confidenze che ho ascoltato romanzandole e ambientandole nella mia città, Cerveteri, paese alle porte di Roma.
Hai fatto ricerche particolari per scrivere questo libro?
Le ricerche sono state la parte più affascinante del processo creativo. Ho intervistato molte persone per comprendere bene i meccanismi della storia criminale che volevo raccontare. Da genetisti forensi a psicologi specializzati negli stress post-traumatici, un’infinità di agenti delle forze dell’ordine a maestri di armi. Sei mesi di raccolta che mi hanno fatto spostare il punto di vista, mi hanno messo a contatto con la “Strada” e sperimentare in prima persona dettagli della storia. Sono stati importantissimi.
Come bilanci la scrittura con altri impegni quotidiani?
Vengo dal mondo delle arti marziali dove la disciplina e l’atteggiamento determinato sono i primi aspetti da coltivare e li ho applicati anche nella scrittura. Come in molti ambiti per raggiungere risultati soddisfacenti bisogna allenarsi alla ripetizione e alla ricerca del metodo migliore fino a dimenticarlo. Ho fatto così e adesso la scrittura è integrata nella mia vita. Riesco a calendarizzare durante la giornata gli spazi per la scrittura creativa, momenti di struttura e tempi di ricerca per scrivere i miei progetti. Avendo una famiglia numerosa all’inizio è stato complesso far funzionare il processo creativo assieme alla routine di vita ma con i miei cari ci sosteniamo a vicenda per poter vivere le nostre passioni al massimo e sta funzionando. La motivazione è tutto.
ROMANZO FINALISTA PREMIO NABOKOV 2023
(Estratto)
Riccardo Masi è un capitano del ROS che in passato è stato infiltrato per anni nel clan Lo Bianco, una delle famiglie più potenti dell’Ndrangheta calabrese. In quella missione gli ideali di giustizia in cui credeva hanno iniziato a vacillare cambiandolo radicalmente. Solo grazie all’aiuto del Vecchio, misterioso personaggio dei servizi segreti, Riccardo riesce a liberarsi dalla sua posizione e chiudere con il mondo malavitoso per ritrovarsi intrappolato a capo di una squadra fantasma dei servizi, gli Evangelisti, che ha il solo scopo di svolgere azioni al limite per contrastare la piaga dell’Ndrangheta. La copertura della squadra è un pub nell’anonima cittadina di Cerveteri a pochi passi da Roma. Ma Riccardo Masi è un uomo stanco che non ne può più di quella vita e insieme a Tania, la sua donna, ha architettato un piano per sparire e cambiare vita una volta per tutte. Un’ultima missione e poi la fuga, Riccardo non pensa ad altro. Nella squadra c’è una talpa, qualcuno sta facendo il doppio gioco. L’ispettore Antonio Ilàri ha dei sospetti e lo tiene d’occhio. Tutto è deciso quando alla vigilia della partenza, Tania sparisce misteriosamente. Mentre Riccardo inizia a cercarla la sua copertura salta a causa di un video in rete: il Clan che ha tradito è sulle sue tracce.
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