Antonio Nepita - Primo Premio Poesia - Premio Nabokov 2024
- Salvatore Amorello
- 30 set
- Tempo di lettura: 3 min

Antonio Nepita
Antonio Nepita (Orsomarso, CS, 1960), vive nel Ponente Ligure dal 1963.
Artista versatile, che si è avvalso di molteplici forme espressive, ha esposto opere pittoriche e scultoree in collezioni private sia in Italia che in altri Paesi.
Tra le mostre pubbliche personali si ricordano Spazio Italia (Friburgo), Museo di S. Paul de Vence, Palais de l’Europe (Mentone), Palazzo del Parco (Bordighera), Spazio Espositivo Italo Calvino (Sanremo) e Villa Boselli (Taggia), di cui è stato anche curatore culturale dal 1996 al 1998.
Da sempre la poesia è complementare al suo percorso pittorico.
I suoi versi inediti hanno ricevuto riconoscimenti in diversi concorsi letterari e compaiono nelle antologie di: Ossi di Seppia 2000, Le Occasioni 2018, I colori dell’anima 2018, Il Sublime Lerici 2018, I Colori dell’anima 2019, Il Sublime 2020, Premio Besio 2020, Ossi di Seppia 2020, Premio Besio 2024.
Nel 2021 ha pubblicato il libro di esordio, Sotto l’ala del leone-Puntoacapo Editrice-poesia (finalista al Concorso Letterario Caravaggio-Argentario 2022, premio Opera Prima Premio letterario Carrara Il Canto di Dafne 2024).
Nel 2024 ha pubblicato il secondo libro, L'Opera Ripida-Puntoacapo Editrice-poesia (vincitore 4 classificato Poesia Edita Premio Letterario S. Domenichino 2024, vincitore Primo classificato Poesia edita Premio Nabokov 2024).
INTERVISTA ALL'AUTORE
Cosa ti ha ispirato a scrivere questa silloge di poesie?
L'ispirazione de "L'Opera Ripida" è nata dalla volontà di raccontare il mio percorso di vita nella Valle Argentina, situata nel Ponente Ligure, luogo dove vivo tutt'oggi.
Ho voluto tracciare, attraverso il ricordo, memorie scomparse, storie di vita attuali e soprattutto descrivere il territorio dell'entroterra, paesaggio tipico nel suo aspetto più aspro e affascinante. Ho reso omaggio al paesaggio Ligure in relazione al mio percorso esistenziale, dall'infanzia con l'immigrazione della mia famiglia, all'età matura.
Qual'è il tema centrale della raccolta?
Il tema centrale è l'interazione tra il mio vissuto personale/famigliare e una realtà rurale, dove ho condiviso la forza e la severità dei Liguri che hanno saputo lottare per rendere fertile una terra ripida.
E' una raccolta poetica che dedico ai miei luoghi, dove si delineano i ricordi personali e un celato confronto con le stagioni della vita.
C'è un filo conduttore che lega tutte le poesie della silloge?
E' un elogio a fatiche di uomini e donne che hanno saputo vivere nel ripido e sostenuto, con generoso silenzio, difficoltà ataviche; è uno specchio appannato di rinascite, tra passato e presente, nel quale mi rifletto con nostalgia.
Il libro si suddivide in cinque fasi che ritraggono la "Luce" nelle sue varie
sfumature, correlate alle stagioni della vita.
Come hai scelto il titolo della silloge?
Il titolo racchiude un doppio significato: "Opera" in quanto, come pittore, ho sempre cercato di cogliere gli aspetti naturali e umani legati all' Origine e alle creazioni primordiali; la copertina del libro riporta infatti un mio dipinto dal titolo "Stele alla fatica", una sorta di attrezzo agricolo elevato ad una forma totemica su cui si evidenziano segni di credenze popolari. Ma anche "Opera Ripida" che descrive l'antico e pregevole lavoro dei liguri nel contenere l'aspro territorio e nel conservare eredità sempre più in declino.
In apertura e chiusura del testo, sono presenti versi tradotti in dialetto del luogo, che meglio ne definiscono il contesto.
Qual'è stata la reazione del pubblico e della critica?
L'Opera Ripida, pubblicata a gennaio 2024, ha avuto riconoscimenti che ritengo importanti nell'ambito della poesia edita: quarto posto del Premio Letterario S. Somenichino 2024 e recentemente il Primo Premio del Concorso Letterario Nabokov 2024.
-" Ogni giorno esploro,/ giro una sonda cinica/ nel fitto dei ricordi".
Questi versi potrebbero essere presi ad esempio nell'intensissima raccolta di Antonio Nepita, perchè ben indicano il senso della sua poesia, esplorazione nelle profondità dell'Io, nei ricordi e nelle pieghe della sua esperienza umana per raggiungere e soprattutto mantenere, con le forze della creatività che Antonio splendidamente esercita in poesia e in pittura, un prezioso equilibrio interiore. (M. Ferrari)
OPERAVINCITRICE PREMIO NABOKOV 2024
“Ogni giorno esploro, / giro una sonda cinica / nel fitto dei ricordi”: questi versi potrebbero essere presi a esempio dall’intensissima raccolta di Antonio Nepita, perché bene indicano il senso della sua poesia, esplorazione nelle profondità dell’Io, nei ricordi e nelle pieghe della sua esperienza umana e artistica per raggiungere
e soprattutto mantenere, con le forze della creatività che Antonio splendidamente esercita in poesia e in pittura, un prezioso equili- brio interiore. La presenza del paesaggio ligure (più che sfondo idilliaco, alterità severa per quanto non ostile, da amare e rispettare) emerge come emblema di una visione del mondo minacciata dalla precarietà e dalla mancanza di senso, in un mondo in cui “Tutto avviene per un’infinita lotta” (p. 161). Allora, toccherà alla forza raziocinante della poesia (e non sembri un ossimoro) contribuire a dare senso al nostro abitare poetico. (Mauro Ferrari)
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