Paola Iannelli - Finalista Premio Nabokov 2024 - Crime
- 23 giu
- Tempo di lettura: 3 min
Docente di lingua e letteratura spagnola, scrive una tesi di dottorato sul noir partenopeo post moderno dibattuta a Salamanca nel dipartimento di Filologia Moderna nel 2021, che la proietta nel mondo della scrittura di genere. Pubblica per la Homo Scrivens due romanzi Il paradiso non ha un angolo retto e Amarga. Finalista a Garfagnana in giallo nel 2022, vince nel contest Racconti all’ultimo minuto nel 2023 con il racconto intitolato Al di là del giardino.
L’ultimo romanzo si aggiudica il primo posto nella sezione dei testi editi del premio Publio Virgilio Marone nel 2023.
Giornalista cura la rubrica Magma letterario per la rivista on line Quicampiflegrei, partecipa nel gruppo di blogger della redazione Thrillernord.
Con il romanzo Uno sguardo innocente edito da Mursia Editore Collana Giungla Gialla vince il Premio Garfagnana in Giallo Sezione Giallo Classico 2024.
Menzione speciale della giuria premio Nabokov 2025.
INTERVISTA ALL'AUTRICE
Cosa ti ha spinto a scrivere questo romanzo?
Scrivere di disabilità implica uno sforzo emotivo notevole, cercare di rendere accettabile la morte di un ragazzino anor di più. Lo scopo era di mettere in risalto non solo la condizione del malato, ma anche quella che coinvolge chi lo assisteva.
I tuoi personaggi sono ispirati da persone reali?
Il romanzo ahimè è ispirato a due fatti reali.
Come hai scelto l'ambientazione del romanzo?
L'ambientazione nasce dalla profonda conoscenza della mia città e, in particolare del quartiere alto - borghese. Accendere i riflettori su quella fetta della società che vive la complessa struttura in cui vive, seguendo canoni comportamentali precisi. Ciò non estingue i colpi che un destino avverso può minare, come la sicurezza e le false apparenze.
Qual è stata la scena più difficile da scrivere?
La scena più difficile è stata quella in cui la vittima muore, adoperando una cifra stilistica a tratti lirica, trasformandola in una visione onirica della realtà.
Il libro è stato modificato molto rispetto alla tua idea originale?
Il libro, a cominciare dal titolo, ha subito molte trasformazioni, infatti io lo avevo intitolato TRAMABIANCA, scritto così attaccato, dove l'analogia con il sudario di un morto innocente si adagia sul lenzuolo che condivide lo spazio in cui il disabile è costretto a vivere.
ROMANZO FINALISTA PREMIO NABOKOV 2024
(Sinossi)
Napoli, quartiere Chiaja, la morte del piccolo Gabriele, costretto a letto da una malattia degenerativa, desta qualche sospetto. Una lettera anonima spinge la brigadiera Titta Longano ad aprire un’indagine che porterà a scavare nel torbido di un condominio dove è avvenuta la tragedia.
Il destino di Gabriele è legato a quello del Corvo, un boss della malavita di Ponticelli, anch’egli disabile e, come il bambino, attaccato a una macchina per sopravvivere.
Il boss è legato da una storia d’amore con la madre del piccolo: Kira, la quale adesso conduce una vita da reclusa, dopo aver contratto un matrimonio di convenienza con un famoso avvocato del foro napoletano. La donna dedica tutte le sue attenzioni a quell’unico figlio, sepolta viva con lui, fino al fatidico giorno in cui il bambino muore.
Il condominio di piazzetta Rodinò custodisce misteri e segreti, con i quali la brigadiera insieme al maresciallo De Mattei e il fedele vice Sommella, dovranno dedicare tutto il loro ingegno per dipanare la fitta rete che avvolge la vicenda.
Non bisogna dimenticare che un valido aiuto è dato dal cronista di nera Gegè Scognamiglio, amico del vice Sommella, un vero segugio nello scovare indizi necessari.
Napoli canta ancora una volta un dramma umano, in cui uomini e donne si fronteggiano per non morire, sotto il peso schiacciante della colpa.
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