"Progetto Ganimede" di Marco Palone è un avvincente romanzo di fantascienza, pubblicato da Elison Publishing, ambientato in un futuro dispotico dove la Terra è stata devastata da una catastrofe globale e i sopravvissuti, in maggioranza di etnia indiana e praticanti la religione indù, tentano la colonizzazione del sistema solare per sfuggire allle radiazioni che contaminano il nostro pianeta.
Il protagonista, il Tenente Francesco Danesi, viene inviato alla stazione orbitante Parvati, orbitante intorno a Ganimede, per investigare sulla sparizione di un cadavere; particolare non da poco visto che i corpi inanimati potevano essere riutilizzati come biodroidi dai ribelli.
Il Tenente Danesi si troverà a dover affrontare sfide che lo porteranno a mettere profondamente in discussione il senso stesso della sua missione. Il rinvio del progetto di colonizzazione di Ganimede, la ferrea politica di controllo delle nascite e le altre vessazioni a cui sono sottoposti i coloni fomentano il malcontento di cui si nutre la ribellione, alle cui idee anche Danesi dovrà porgere orecchio.
Danesi viene mostrato nel suo agire e anche nelle sue debolezze, è proiettato in un universo denso di incognite, in cui l’unica certezza è l’indagine stessa, il cui esito finisce inesorabilmente per riflettersi proprio su chi la conduce.
La seconda parte del romanzo è ambienta sulla Terra, dove l’élite abita città costruite sul suolo contaminato, ma è proprio dal suolo che nascerà la speranza della rinascita.
Tra le righe “Progetto Ganimede” rappresenta una riflessione sulla violenza degli oppressori e la incoercibile reazione degli oppressi al potere, che si serve delle macchine e delle intelligenze artificiali per controllare e poi schiacciare le sue vittime, finché le macchine diventeranno così intelligenti da sfuggire al controllo.