Il Corpo - Vincenzo Alfieri

Il corpo, regia di Vincenzo Alfieri , remake di un film spagnolo (El cuerpo, 2012), uscito nelle sale cinematografiche a novembre 2024 , mi ha sorpreso!

Non è un film perfetto, a volte esagera con lo stile e certi dialoghi sembrano scritti per far capire allo spettatore che è “tutto molto profondo”. Ma almeno non è banale, e in mezzo a tanti film italiani tutti uguali, questo prova a fare qualcosa di diverso.

In certe parti è un pò troppo lento, soprattutto nella prima metà.

Ci sono scene che forse potevano essere tagliate, o almeno snellite, per mantenere il pathos costante ma, comunque mi ha tenuto incollata fino alla fine ; non tanto per la trama in sé, ma per l’atmosfera :

notti cupe, spazi chiusi come l’obitorio, flashback, quasi da thriller francese, ma con quel tocco italiano tra dramma e noir.

Il protagonista è un commissario, interpretato egregiamente da Giuseppe Battiston, che tiene dentro la storia, anche quando la sceneggiatura traballa, non è il solito eroe da film poliziesco, attraente e affascinante, ma un uomo rotto, stanco, TRISTE con un passato pesante, come se portasse un peso enorme sull'anima. Battiston riesce, con maestria, a trasmettere pienamente il suo stato d'animo allo spettatore.

Rebecca Zuin, interpretata da Claudia Gerini, è il motore di tutta la storia, anche da “morta”, detta le regole del gioco.

Inoltre , le relazioni tra i personaggi — in particolare tra Bruno , il marito, (interpretato da Andrea De Luigi )e Rebecca — sono segnate da dinamiche di potere, attrazione, possesso e ambiguità morale.

È all’interno di questo contesto carico di tensioni che emerge il monologo sull’innamoramento , come momento emotivo più puro, contrapponendosi al groviglio di misteri e macchinazioni che costituiscono la trama principale.

Se ti piacciono i thriller psicologici, con atmosfera noir e personaggi ambigui, Il corpo vale la visione. Non ti cambia la vita, ma ti tiene lì, e questo già basta.