top of page

Lidia Laudani PRESENTA: Un'altra VITA - Sono Beatrice Pascal e questo è solo l'inizio

Immagine del redattore: Salvatore AmorelloSalvatore Amorello

Locandina Presentazione Lidia Laudani


Pronti per una nuova e spumeggiante presentazione? Una presentazione da non perdere? Ecco a voi. Lidia Laudani presenterà il l'ormai acclamato romanzo:





Dove e quando? Ecco i dettagli:





Lidia Laudani

Qui potrete trovare la recensione completa del libro. Di seguito un piccolo assaggio con la sua sinossi e il prologo



La Sinossi

Beatrice potrei presentarvela in qualsiasi forma di scrittura, sinossi o dialettica ma non sarei mai in grado di arrivare davvero nella sua intimità così a fondo in poche righe su un foglio bianco, sarebbe quasi come macchiarlo.


Ha otto anni all’inizio della nostra storia, ha solo otto anni quando suo padre, Patrick Pascal, un paparazzo squattrinato e indegno, uno di quelli pronti a rovinare la reputazione di chiunque, anche di se stesso pur di ottenere uno scoop, una sera d'Aprile esce di casa. In quel momento il mondo si capovolge, ma l’unica certezza nell’abisso di quelle montagne russe è il non ritorno definitivo di quell’uomo nelle mura di una casa ormai spoglia di tutto.

È proprio da quel giorno che Bea, per coincidenze dettate da un destino a volte beffardo inizia a notare una paura nuova negli occhi di sua madre che, nonostante ogni millesima difficoltà, riesce a crescerla nel modo più speciale e vero che si possa desiderare.


Oggi Bea ha 30 anni e ha coronato il sogno di diventare giornalista, la penna come amica e la musica come via di fuga. Si concentra esclusivamente sul suo lavoro fino a che un incontro metterà in discussione le sue convinzioni. Conclusa da poco una relazione con Stefano, che non accetta la fine della loro storia, per lavoro dovrà intervistare Tommaso Barisi (Tommy) un famoso cantante che attraverserà lievemente tra le sue nuvole e le sue palpitazioni. Con lui però conosce anche Mark (Marco Cattaneo) il manager.


Un triangolo che ha del peccaminoso e del profondo allo stesso modo.

Un triangolo che all’inizio diventa pericoloso, quando si viene a sapere che ogni movimento di Bea è sorvegliato e fotografato da qualcuno.

Non è la sola a subire un forte trauma, sua madre infatti poco dopo si trova in un faccia a faccia che ha del surreale, del macabro, tanto da portarla quasi alla morte per il forte impatto emotivo.

Quando sembra che le cose si stiano sistemando la vita di Bea viene messa nuovamente ko in un conflitto a fuoco che vede coinvolto quello che nel frattempo è diventato l’amore della sua vita.


Gossip, stampa, vita sospesa ad un filo di lana e verità sconcertanti porteranno Bea ad un’atroce e vulnerabile scoperta.



Copertina un'altra vita



Prologo


Avrei voglia di staccare e gettare via questo maledetto specchio. Ogni mattina, quando riflette i miei occhi inespressivi, le guance scavate e il pallore dell’incarnato, mi ricorda quanto i tormenti siano riusciti a invecchiarmi.

Poggio le mani sul lavabo, lascio cadere la testa in avanti e provo a mettere in fila i mille pensieri che mi torturano. Il contatto con l’acqua ghiacciata sulla pelle mi stordisce e mi aiuta a realizzare con quanta rapidità la vita possa assumere sfumature grottesche e surreali che ti portano a vivere un turbinio di eventi kafkiani e sibillini. Vago per le stanze di casa come fossi una marionetta che ha perso il suo puparo e non è capace di tenere un equilibrio tutto suo.

Mi chiedo come sia possibile vivere un sogno e, di colpo, vedere tutto crollare. Aprire gli occhi, un mattino come tutti gli altri, con la sensazione di aver ricevuto uno sparo in pieno petto da qualcuno di invisibile. Perché quando la notte è più nera sono molte le cose che non vediamo e senza avere la minima percezione di noi stessi prendiamo decisioni che possono rovinarci l’esistenza.  

E adesso? Ormai non posso più riavvolgere il nastro o portare indietro le lancette del tempo. Niente sarà più come prima.  

I pensieri martellano la mia testa e vagano impazziti come le ali di una falena che si intestardisce a volare vicino una lampada, con la tenacia di chi pensa di essere più forte. Ogni mio tentativo di metterli a tacere cade nel vuoto.

La musica che sento provenire dal televisore, che avevo acceso quasi meccanicamente, aumenta il mio fastidio. Afferro il telecomando e premo il pulsante rosso. Lo schermo si spegne, i suoni tacciono. Accendo invece il computer con l’intenzione di scrivere:non so bene cosa, ma sento il bisogno di dare sfogo alle mie frustrazioni.

Forse mai come in questo momento mi sono sentita parte integrante di una stampa litografica di Escher intitolata Relatività, la stessa che ho scelto come sfondo del mio desktop. Rappresenta un ambiente architettonico dominato da rampe di scale riprodotte in modo da alterare la percezione dello spazio e le leggi della gravità: pareti, varchi arcuati e figure umane, tutto appare stravolto e ribaltato rispetto alla realtà che l’occhio umano conosce. La mia mente si perde in questo groviglio di forme, di mondi labirintici e mi ritrovo a pensare che potrei benissimo essere una delle persone senza identità che l’artista ha intrappolato nel 

suo enigmatico modo di percepire la vita.

Io, che ogni giorno cerco imperterrita una via d’uscita senza trovarla mai. E non importa quanto ci provi, ogni volta mi sento a un passo dalla meta prefissata.

Mi rendo conto di non avere la giusta ispirazione, anche la scrittura impone una precisa predisposizione d’animo; mi alzo e prendo dal frigorifero una bottiglia di vino già aperta. Verso un po’ di quel liquido rosso intenso in un calice e lo bevo, nella speranza che mi stordisca un po’.

Sono Beatrice Pascal e conosco a memoria la morale de “l’alcool fa male”, ma ringrazio il calore che adesso sento scendere lungo la gola e che scioglie il gelo che serra le corde più profonde della mia anima.

Post recenti

Mostra tutti

Comentarios

Obtuvo 0 de 5 estrellas.
Aún no hay calificaciones

Agrega una calificación
bottom of page