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Lidia Laudani - Intervista all'autrice di Un'altra Vita

Immagine del redattore: Salvatore AmorelloSalvatore Amorello

Lidai Laudani
Lidia Laudani


Lidia Laudani, siciliana d'origine e lombarda d'adozione, fin da giovane sviluppa una forte passione per la comunicazione e la moda, coltivando interessi che segneranno il suo percorso professionale.


Dopo il diploma come perito aziendale corrispondente in lingue estere, decide di seguire la sua vera vocazione nel mondo dello spettacolo e dei media. La sua formazione caratteriale e fisica è rafforzata dalla pratica agonistica del karate, che le conferisce disciplina, determinazione e forza mentale.


La sua carriera inizia nel 2015, quando debutta su Tele Milano come conduttrice e intervistatrice. Qui gestisce una trasmissione che le consente di intervistare ospiti di spicco e presentare eventi dal vivo, come sfilate di moda e spettacoli. Il suo stile coinvolgente e la sua naturalezza nel condurre conquistano presto il pubblico.

Successivamente, Lidia amplia il proprio raggio d’azione, lavorando nel settore delle televendite, dove perfeziona le sue doti comunicative presentando prodotti e creando contenuti pubblicitari di successo. In parallelo, esplora il mondo della recitazione, partecipando a videoclip musicali e ricoprendo piccoli ruoli in film e cortometraggi, dimostrando la sua versatilità artistica.

Nel corso della sua carriera, Lidia diventa un punto di riferimento nel mondo della moda curvy. Come sostenitrice del movimento body positive, promuove l’accettazione di sé e l’idea che la bellezza non dipenda dalle taglie, ispirando le donne a sentirsi sicure e a celebrare le proprie forme.

Un momento chiave del suo percorso arriva nel novembre 2022 con la pubblicazione del suo primo romanzo, Un’altra vita: Sono Beatrice Pascal e questo è solo l'inizio. Il libro racconta la storia di una giovane donna che affronta stalking e violenza domestica, superando le difficoltà con coraggio e determinazione. Il romanzo riceve un buon riscontro di pubblico per la sua capacità di trattare temi sociali delicati in modo empatico e coinvolgente.

Con una carriera che spazia dalla televisione alla moda, dal cinema alla scrittura, Lidia Laudani è una figura poliedrica che continua a ispirare attraverso il suo impegno, il talento e la dedizione. La sua missione di promuovere l'inclusività e l'accettazione di sé rimane il filo conduttore della sua vita professionale e personale.



INTERVISTA A LIDIA LAUDANI


Il tema della violenza sulle donne e dello stalking è centrale nel romanzo. Quali sono state le sue fonti di ispirazione o esperienze che l’hanno spinta ad affrontare questi argomenti?

La violenza sulle donne e lo stalking sono temi che hanno sempre avuto un impatto profondo su di me, e li ho affrontati nel romanzo con la consapevolezza che questi fenomeni, purtroppo, toccano la vita di molte persone in modo silenzioso ma devastante. La mia ispirazione non deriva da un singolo episodio, ma dal bisogno di raccontare storie non ascoltate, di dare voce a quelle esperienze che spesso vengono soffocate dalla paura, dalla vergogna o dall'indifferenza. Il personaggio di Beatrice è, in un certo senso, il riflesso di molte donne che ho incontrato nella vita, ma anche di una parte di me stessa, sebbene romanzata. Ogni dettaglio, ogni sofferenza che lei affronta, è ispirato da un desiderio di fare luce su un dolore che spesso rimane nascosto e che, purtroppo, tante donne vivono in solitudine.


Beatrice è un personaggio complesso e sfaccettato. Come ha lavorato per costruire la sua psicologia e darle una voce autentica?

Beatrice è una donna che porta con sé una storia fatta di ombre e di luce. La sua psicologia si è costruita nel tempo, partendo dai contrasti, dalle ferite lasciate da esperienze dolorose, ma anche dalla forza che ogni giorno cerca di riscoprire. Ho lavorato per darle una voce che fosse vera, che parlasse di paure, di speranze, di perdite e di rinascita. Ho cercato di far emergere il suo mondo interiore attraverso i suoi pensieri, le sue reazioni, ma soprattutto il suo cammino di evoluzione. Ogni passo che Beatrice compie nel romanzo è carico di emozioni contrastanti: rabbia, sofferenza, ma anche una crescente consapevolezza di sé e della sua capacità di cambiare. La sua voce non è mai univoca, ma sfumata e ricca di contraddizioni, come la vita stessa.


Nel romanzo si esplorano temi come la speranza e la resilienza. Come ha sviluppato questi elementi per renderli così centrali nella storia?

Speranza e resilienza sono il cuore pulsante del mio romanzo, perché credo che sia proprio la capacità di rialzarsi, di affrontare la propria tragedia e di ricostruirsi che definisce la vera forza di una persona. Ho cercato di sviluppare questi temi attraverso il percorso di Beatrice, che inizia il suo cammino segnato dalla sofferenza, ma poi scopre che dentro di sé c'è una forza che le permette di lottare, anche quando la vita sembra volerla piegare. La resilienza, per me, non è una qualità innata, ma qualcosa che nasce dal dolore e dalle difficoltà, un processo lento, ma necessario. Spero che, attraverso Beatrice, i lettori possano riconoscere la propria forza interiore, anche nei momenti più oscuri, e comprendere che nonostante tutto, la speranza può essere una luce che non smette mai di brillare.


Lo stile narrativo del romanzo è ricco di simbolismo, come nel prologo con l’opera di Escher. Quanto sono importanti per lei i riferimenti visivi e simbolici nella sua scrittura?

Il simbolismo è una parte fondamentale della mia scrittura, perché credo che le immagini possano raccontare ciò che le parole da sole non riescono a esprimere. L’opera di Escher nel prologo è solo un esempio di come il mio stile cerchi di rappresentare la complessità dell’animo umano, la continua alternanza tra libertà e prigionia, tra speranza e disperazione. Ogni simbolo che uso ha un significato profondo e contribuisce a costruire un'atmosfera emotiva che si riflette nel percorso dei personaggi. Per me, la scrittura è un gioco di significati e sensazioni che trascendono il racconto lineare, creando una connessione più intima con il lettore. Le immagini che emergono dalla mia scrittura sono come specchi che riflettono la realtà più profonda e nascosta dei personaggi e delle loro esperienze.


Quale spera sia l’impatto del suo libro sui lettori, specialmente su chi ha vissuto esperienze simili a quelle della protagonista?

Spero che il mio libro possa essere una carezza per chi ha vissuto esperienze simili a quelle di Beatrice, una sorta di conferma che non sono soli nel loro dolore. Voglio che ogni lettore, e soprattutto chi ha subito violenza o stalking, possa riconoscere in Beatrice una parte di sé, e che il suo percorso di riscatto possa ispirarli a trovare la forza per affrontare le proprie difficoltà. La mia speranza è che il romanzo possa aprire gli occhi su quanto sia fondamentale parlare di questi temi, senza paura, e che il lettore possa sentirsi visto e compreso. Se il libro riesce a dare a qualcuno la forza di uscire dal silenzio, di cercare aiuto, di credere che esiste un futuro migliore, allora avrà compiuto la sua missione.




Copertina Libro Lidia Laudani

(Sinossi)


Bea potrei presentarvela in qualsiasi forma di scritturam sinossi o dialettica ma non sarei in grado di arrivare davvero alla sua intimità così a fondo in poche righe su un foglio bianco, sarebbe quasi come macchiarlo.


Ha otto anni all'inizio della nostra storia, ha solo 8 anni quando suo padre, Patrick Pascal, un paparazzo sqautrinato e indegno, uno di quelli pronti a rovinare la reputazione di chiunque, anche se di se stesso pur di ottenere uno scoop, una sera dì Aprile esce di casa.

In quel momento il mondo si capovolge, ma l'unica certezzaa nell'abisso di quelle montagne russe è il non ritorno definitivo di quell'uomo nelle mura di una casa ormai spoglai di tutto,

E' proprio quel giorno che Bea, per coincidenze dettate da un destino a volte befafrdo, inizia a notare una paura nuova negli occhi di sua madre che, nonostante ogni millesima difficoltà, riesce a crecerla nel mod0 più speciale e vere che si possa desisderare.

Oggi Bea ha trent'anni e ha coronato il sogno di diventare giornalista, la penna come amica e la musica come via di fuga. Si concentra esclusivamente sul suo lavoro fino a che un incontro metterà in discussione le sue convinzioni.


Conclusa da poco una relazione con Stefano, che non accetta la fine della loro storia, per lavoro dovrà intervistare Tommaso Barisi (Tommy) un famoso cantante che attraverserà lievemente tra le sue nuv0le e le sue palpiatazioni. Con lui però conoscesce anche Mark (Marco Cattaneo), il manager, Un triangolo che ha del peccaminoso e del profondo allo stesso modo. Un trianfolo che all'inizio diventa pericoloso, quando si viene a sapere che ogni movimento di Bea è sorvegliato e fotografato da qualcuno.

Non è la sola a subire un forte trauma, sua madre infatti poco dopo si trova in un faccia a faccia che ha del surreale, del macabro, tanto da portarla quasi alla morte per il forte impatto emotivo.

Quando sembra che le cose si stiano sistemando la vita di Bea viene messe nuovamente KO in un conflitto a fuoco che vede coinvolto quello che nel frattempo è diventato l'amore della sua vuta.

Gossip, stampa, vita sospesa a un filo di lana e verità sconcertanti porteranno Bea a una atroce e vulnerabile scoperta.

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