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Emilia Covini - Finalista Premio Nabokov 2024 - Narrativa Edita


Emilia Covini

Emilia Covini


Emilia Covini, laureata in Lingua e Letteratura Inglese, vive tra la provincia di Milano e Baveno sul Lago Maggiore.

Nel 2014 ha vinto il concorso Note di Vita – Le donne si raccontano con il racconto autobiografico Civico 50. Nel 2019 con il racconto Un bel sogno è tra i dieci finalisti del Premio Internazionale della Letteratura Città di Como.

 

Con Morellini ha pubblicato nell’antologia Delitti di Lago, i racconti La signora delle Camelie (2018), Omicidio a Villa Fedora (2020), La legge di Murphy (2021), Concerto per Pianoforte (2022), My dear Agnes (2023) e Jogging (2025).

 

Nel 2022 Giallo Mondadori ha pubblicato il suo racconto L’acquarello della Regina, vincitore del concorso GialloStresa. Nello stesso anno, edito da Porto Seguro, è uscito il suo primo romanzo I fili del destino.

Nella raccolta Scritture di Lago sono pubblicati i racconti Luna di miele all’Hotel Lido Palace (2022), Il rally del Sestriere (2023) e La torpediniera scomparsa (2024).

Nel 2023 nell’antologia Ritratti di donne di Morellini Editore è stato incluso il suo racconto storico Fransuà e nella raccolta Cambiare il finale, è stato pubblicato il racconto Il mio spazio libero.

Nel 2024, nella collana Femminile Singolare di Morellini, è stata pubblicata la biografia romanzata Virginia Apgar - L’intuizione geniale, dedicata alla donna che ideò il codice APGAR usato ancora oggi nelle sale parto di tutto il mondo.

Sempre nel 2024, nella raccolta Le Spietate è stato inserito il suo racconto La belva di via San Gregorio ispirato a un fatto di cronaca e in Graffiti Noir il racconto L’ultimo sorriso.

A gennaio 2025, nell’antologia Gli Eroi della Shoah, è stato incluso il suo racconto Mamma Tilde.

 

 


INTERVISTA ALL'AUTRICE



Il tuo personaggio è ispirato a un personaggio reale?

Il mio romanzo racconta la vita di Virginia Apgar, la donna che ideò il punteggio APGAR utilizzato in tutti gli ospedali del mondo per valutare lo stato di salute dei neonati alla nascita. All’inizio della sua carriera Virginia sogna di diventare chirurgo, ma al termine del tirocinio, pur essendo la migliore, il posto viene dato a un collega. Virginia accetta a malincuore il consiglio del suo mentore di specializzarsi in anestesia, che era agli albori e fino al quel momento, era praticata dagli infermieri. E’ al Columbia Presbytherian Hospital dove è Primario di Anestesia, che Virginia si imbatte in qualcosa di sconvolgente. L’elevato tasso di mortalità neonatale. In sala parto nota che è sufficiente che il neonato non pianga subito, abbia difficoltà respiratorie, sia cianotico perché venga adagiato su un lettino e dimenticato. Tanto non sopravviverà. Virginia invece è convinta che quei bambini si possano salvare. Le sue osservazioni non vengono accolte con favore né dalle ostetriche che si sentono messe in discussione, nè dal comitato direttivo dell’ospedale che sostiene che il tasso di mortalità è uguale in tutti gli Stati Uniti e quindi non vi sia nulla da cambiare. E’ allo Sloan Hospital for Women di New York che Virginia, grazie a una presenza costante in sala parto, ha la sua intuizione geniale, l’ideazione di un punteggio basato sull’osservazione di 5 aspetti essenziali che permetta di valutare in modo veloce e preciso lo stato di salute del neonato e identificare le azioni da intraprendere per salvargli la vita.

Pochi anni più tardi il punteggio APGAR sarà utilizzato in tutte le sale parto degli Stati Uniti e successivamente in quelle di tutto il mondo. Oggi si dice che ogni bambino che viene al mondo è visto per la prima volta attraverso gli occhi di Virginia Apgar.

 

Dove preferisci scrivere? Hai un luogo particolare?

Vivo tra Milano e il Lago Maggiore e sebbene io scriva ovunque, è durante i miei soggiorni al lago che scrivo meglio e di più. Inoltre l’atmosfera lacustre mi fornisce numerose ispirazioni per racconti e romanzi.

 

Hai fatto ricerche particolari per scrivere il tuo romanzo?

Ho fatto parecchie ricerche. All’inizio è stato particolarmente difficoltoso trovare del materiale su Virginia Apgar, non esiste una sua biografia, solo trattati medici da lei scritti. Poi, nell’archivio ex alumni del Mount Holyoke College dove lei ha studiato, ho trovato numerosi documenti, trattati, lettere, manoscritti e fotografie che mi hanno aiutato a ricostruire la sua vita, i rapporti con i famigliari, i colleghi e i superiori. E’ stato come comporre un grande puzzle.


Hai seguito una scaletta o la storia si è evoluta a mano a mano?

Ho iniziato a scrivere utilizzando una bozza di scaletta che comprendeva i momenti più salienti della vita di Virginia Apgar, il suo percorso di studi, le difficoltà che ha dovuto affrontare, gli obiettivi raggiunti e i riconoscimenti scientifici. Procedendo nella scrittura, la scaletta si è via via arricchita di particolari grazie alle informazioni contenute nei documenti che sono riuscita a reperire. In questo modo la trama è diventata più articolata e coinvolgente.

 

Quale è stata la reazione del pubblico finora?

Molto favorevole. Ho riscontrato curiosità e interesse. Ben poche persone, anche donne che hanno partorito e hanno sentito menzionare il punteggio APGAR, sanno che dietro a questo acronimo c’è una donna. Inoltre, la storia di Virginia, gli ostacoli che ha dovuto affrontare, la determinazione e resilienza con cui li ha superati, colpiscono i lettori e vengono vissuti come sprone, soprattutto dalle giovani.




ROMANZO FINALISTA PREMIO NABOKOV 2024



Copertina Libro

(Sinossi)


Si dice che alla nascita ogni bambino venga guardato per la prima volta attraverso gli occhi di Virginia Apgar. È infatti grazie al punteggio da lei inventato, adottato nelle sale parto di tutto il mondo, che i neonati vengono valutati. Il sogno di Virginia era quello di diventare un chirurgo. Nonostante l’impegno, i sacrifici e gli ottimi risultati raggiunti, dovette scontrarsi con la dura realtà: gli ospedali preferivano affidare l’incarico agli uomini. Avvicinarsi all’anestesia, ai tempi agli albori, fu quindi una scelta obbligata. L’anestesia ostetrica, invece, divenne una passione. Da subito Virginia fu colpita dall’elevata mortalità dei neonati e dalla poca attenzione a loro riservata. Era certa che si potesse fare di più. Piena di interessi, intelligente e determinata, Virginia non si lasciò scoraggiare dalle difficoltà e dedicò la sua vita a questa missione. Il punteggio APGAR ha salvato la vita a moltissimi bambini, ma non è la sola eredità che ci ha lasciato. Virginia Apgar è un esempio per tutte le donne che lottano per raggiungere un traguardo.

1件のコメント

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anna.m69
4月29日
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Ho letto con molto entusiasmo il romanzo dedicato a Virginia Apgar ed è stato davvero interessante e avvincente sapere della vita di una grande donna . Ben scritto , scorrevole e coinvolgente e sicuramente interessante per le future mamme … Davvero consigliato

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