"La Classe di Bruna" di Daniela Longo è un romanzo che narra la misteriosa scomparsa di Bruna Baroncelli, una rispettata insegnante del liceo "Cesare Beccaria" di Catania. La storia inizia con l'inquietudine di Anna, un'amica di Bruna, che non riesce a contattarla da giorni. La scomparsa di Bruna, sempre presente sia nella vita degli altri che nella propria, è un evento insolito e preoccupante per chi la conosce.
Bruna, una figura carismatica e ironica, ha scelto la professione di insegnante sin da giovane, sentendosi profondamente vera in questo ruolo. La sua personalità è ben delineata: una donna con un forte senso di osservazione, capace di percepire le sottigliezze della realtà che la circonda. Tuttavia, la sua vita sentimentale è complicata, segnata da una relazione difficile con un personaggio inquietante di nome Adriano, riapparso nella sua vita prima della separazione dal suo compagno di lunga data, Valerio
La preoccupazione per la sua scomparsa cresce quando sua nipote, Carla, e altri vicini a Bruna notano che qualcosa non va. Bruna era sempre stata un pilastro di supporto e la sua assenza improvvisa solleva dubbi e domande.
Il commissario Beatrice Bannò, una figura affascinante e indagatrice, inizia a indagare sul caso. La sua ricerca la porta nell'appartamento di Bruna, dove scopre un diario che contiene riflessioni sulla vita di Bruna e sulla sua carriera di insegnante. Il diario rivela il profondo amore di Bruna per la scuola e la sua visione critica del ruolo dell'insegnante nella società moderna, segnata dal cambiamento e dalla tecnologia.
Mentre il commissario Bannò cerca di capire cosa sia accaduto a Bruna, il manoscritto rivela aspetti nascosti della sua vita, fornendo indizi sulla sua scomparsa.
"La Classe di Bruna" è un romanzo che intreccia il mistero della scomparsa di un'insegnante con una riflessione profonda sul mondo dell'educazione e sulle sfide personali e professionali che gli insegnanti affrontano nella società contemporanea.