"Il mondo deve sapere" di Michela Murgia è un viaggio sorprendente nel cuore di un call center di vendite, in cui la protagonista si trova immersa nel bizzarro e spesso spaventoso mondo dell'aspirapolvere "brevettato dalla NASA" prodotto dalla multinazionale Kirby. Nel gennaio 2006, Murgia inizia la sua avventura lavorativa nel call center, diventando testimone diretto delle dinamiche di vendita aggressive e dei meccanismi psicologici utilizzati per convincere gli ignari clienti ad acquistare l'aspirapolvere da tremila euro.
Attraverso uno stile di scrittura coinvolgente, Murgia offre una prospettiva vivida su come funzionano queste operazioni di telemarketing, in cui le casalinghe sono l'obiettivo principale. Le tecniche di persuasione occulta e le manipolazioni emotive impiegate dai venditori, insieme ai metodi motivazionali distorti e ai castighi aziendali, vengono esposti con chiarezza e ironia.
Con il blog che apre contemporaneamente al suo lavoro, Murgia offre un'analisi satirica e spesso surreale di questa realtà . Rappresenta un mondo dove il berlusconismo e le tattiche di Scientology sembrano mescolarsi in un amalgama grottesco. La sua scrittura schietta e tagliente porta alla luce le contraddizioni del sistema lavorativo precario in Italia, offrendo una riflessione che va oltre il call center stesso e tocca temi più ampi sulla società e l'individualità .
"Il mondo deve sapere" è un primo romanzo che colpisce nel segno. La sua capacità di far riflettere, incazzare e persino far ridere è una testimonianza della maestria di Murgia nel catturare la complessità dell'esperienza umana e sociale attraverso una narrazione avvincente. La nuova prefazione dell'autrice arricchisce ulteriormente l'opera, offrendo nuovi spunti di riflessione su un romanzo che ha ispirato il film "Tutta la vita davanti" di Paolo Virzì.